Fare il vino per conto proprio: cosa ci serve?

Il piacere di produrre il vino a casa

Fare il vino è un’arte. Per ottenere un prodotto di qualità sarà necessaria tanta pazienza ed una buona conoscenza del processo, in modo da sapere dove intervenire per migliorare il risultato finale. Tutti noi abbiamo infatti avuto l’esperienza di assaggiare un bicchiere di vino che ci era stato proposto come “genuino”, il cui sapore non era propriamente ottimale.

Se vogliamo avvicinarci a questo mondo interessante, una delle prime cose che dovremmo conoscere è il tipo di attrezzatura di cui avremo bisogno. Andiamo a scoprirla assieme.

Dalla campagna al prodotto finale: quello che serve per fare il vino

Innanzitutto, da dove proviene l’uva? Se si tratta di uva di nostra produzione, avremo bisogno di forbici, guanti e cassette. Se invece abbiamo deciso di acquistarla, allora dovremo semplicemente assicurarci che venga raccolta al momento giusto. Un refrattometro serve proprio a questo. In maniera semplice, ci indicherà il grado zuccherino raggiunto negli acini, grazie al quale potremo evincere il grado alcolico finale.

Una volta arrivata, l’uva dovrà subire un primo processo di pigiatura. Ma prima di far questo potremmo decidere di eliminare i raspi. Questo dipende dal tipo di vino che vogliamo lavorare. Tenere a contatto i raspi con gli acini rilascerà infatti un maggior quantitativo di tannini, che conferiranno al vino un sapore più astringente. Nella maggioranza dei casi, comunque, i raspi vengono eliminati grazie ad una diraspatrice. Possiamo trovare una diraspatrice su agristore, che tra l’altro offre tutto quello che ci serve per il processo enologico. La pigio-diraspatrice è un’attrezzo che elimina prima i raspi e poi effettua la pigiatura.

A questo punto il mosto deve essere raccolto in un mastello. Questo solitamente è in plastica alimentare. Scegliamone uno della capienza adatta, in modo che il mosto non arrivi fino all’orlo, cosa che ne comporterebbe la fuoriuscita durante il processo di fermentazione.

Durante la macerazione, il periodo in cui il mosto rimane a contatto con le vinacce, si viene a formare un “cappello” in superficie. Questo deve essere rotto in modo che tutte le sostanze vadano a pervadere il mosto. A tal proposito si utilizza un follatore, una mazza con alla sommità una piastra rotonda forata, ideale per mescolare il tutto.

Per controllare lo stato della fermentazione ci sarà bisogno di un mostimetro. Il suo utilizzo è davvero semplice. La sua funzione è quella di verificare che tutto lo zucchero presente inizialmente si sia trasformato in alcol. Non possiamo pertanto assolutamente fare a meno di questo strumento, altrimenti rischieremmo di anticipare le cose e di imbottigliare un prodotto che non era ancora pronto.

Per travasare il vino ci sarà bisogno di un’elettropompa e dei tubi alimentari adatti. La nuova casa del vino sarà un serbatoio. Nella stragrande maggioranza dei casi vengono impiegati i serbatoi in acciaio inox. Per produrre un vino di annata si utilizzano le botti in legno. Ogni tipo di legno conferirà un sapore e degli aromi peculiari.

Per ottenere il massimo dalla vendemmia, viene utilizzato il torchio, che serve a spremere fino all’ultimo goccio del prezioso liquido dalle vinacce.

Ora avete un’idea più chiara su quello che serve per produrre il vino a casa.